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La leva finanziaria

Per leva finanziaria si intende l’utilizzo del debito con lo scopo di ottenere un maggiore rendimento sui propri investimenti. Sulla base di come viene impiegato il denaro preso in prestito i debiti possono essere classificati in due grandi categorie: debiti buoni e debiti cattivi. Nella categoria dei debiti buoni rientrano quei casi in cui si utilizza il capitale preso in prestito per acquisire beni produttivi (assets) in grado di generare profitti. Il debito cattivo è utilizzato per acquistare beni improduttivi (liabilities). La distinzione tra beni produttivi e improduttivi a sua volta non è nettamente marcata ma dipende dall’utilizzo che si fa del bene stesso. Facciamo degli esempi. L’abitazione in cui si risiede non genera profitti ma spese (utenze, riparazioni, affitto, mutuo etc) pertanto non è un asset ma una liability. Una casa posta in locazione invece è un asset in quanto genera un profitto derivante dall’affitto della casa stessa. L’automobile utilizzata per i propri spostamenti è una fonte di spese e quindi chiaramente va classificata come liability. Per una catena di auto da noleggio come Hertz le auto in dotazione sono assets in quanto dal loro noleggio l’azienda ricava un profitto (o almeno spera di ricavarlo al netto delle spese). Naturalmente pensare di comprare solo assets o solo liabilities è una follia perché alcune spese sono necessarie per la sopravvivenza e quindi acquistare una certa quantità di liabilities sarà indispensabile, mentre comprare solo beni improduttivi porterebbe a lavorare tutta la vita e questa è una scelta discutibile.

Fatta questa importante distinzione tra asset e liability, vediamo quali sono gli strumenti più comuni di leva finanziaria.

Il Mutuo

Gran parte delle persone utilizza un mutuo per comprare un immobile. Analizziamo il caso in cui l’immobile in questione viene utilizzato per generare dei profitti. Supponiamo di voler acquistare un appartamento che costa 200.000€ senza però sborsare personalmente l’intera cifra. Nella maggior parte dei casi le banche richiedono un anticipo del 20% del prezzo di vendita. Pagheremo 40.000€ di tasca nostra oltre ai 160.000€ presi in prestito dalla banca. Per semplicità trascuriamo i costi applicati da agenzia, notaio, ristrutturazioni e quant’altro che tratteremo in un post dedicato. Applicando un tasso d’interesse del 4% dovremo pagare circa 770€ al mese per 30 anni per rimborsare il mutuo alla banca. Supponiamo ora di ricavare esattamente la stessa cifra fittando l’immobile così che il cash flow sia esattamente pari a 0. Dopo 30 anni (trascurando gli inevitabili aumenti dell’affitto che accrescerebbero ancora di più i nostri profitti) avremo ripagato l’intero debito e quindi avremo ottenuto dai 40.000€ iniziali un rendimento del 5.5% annuo al netto dell’inflazione. Questo significa che se l’inflazione media del periodo si attestasse al 3% ci aspetteremmo un rendimento del 8.5% dovuto al fatto che l’appartamento si rivaluterà nel tempo. Acquistando lo stesso appartamento senza utilizzare un mutuo e fittandolo alla stessa cifra si otterrebbe un rendimento del 4,6% annuo, quindi inferiore al caso precedente. Prendere in prestito dei soldi dà la possibilità di incrementare il rendimento di un investimento ma rappresenta allo stesso tempo un rischio. Se l’affittuario non dovesse pagare per periodi prolungati correremmo il rischio, in mancanza di un piano B, di non essere in grado di sostenere la rata del mutuo e perdere così l’appartamento.

Il credit Lombard

Con il credit Lombard un investitore che possiede quote azionarie o partecipazioni in fondi comuni utilizza queste azioni come garanzia per ricevere dei soldi in prestito dalla banca. Se diamo in garanzia 100.000€ di azioni la banca sarà disposta a prestarci fino a 60.000€ tramite l’apertura di un fido. Ogni anno dovremo pagare soltanto gli interessi sulla cifra presa in prestito mentre le azioni utilizzate come garanzia saranno custodite dalla banca fino alla restituzione della somma prestata. Facciamo un esempio. Supponiamo di avere 100.000€ di azioni Apple. Le diamo in garanzia alla banca per ottenere un prestito di 60.000€ con i quali vogliamo comprare altre azioni. Se dopo un anno le nostre azioni raddoppiano ci ritroviamo con 320.000€ in azioni e 60.000€ di debito, quindi il nostro patrimonio netto (equity) è cresciuto di 160.000€. Senza il credit Lombard avremmo solo raddoppiato i nostri 100.000€ iniziali. Ma cosa succederebbe al nostro investimento se invece le azioni dovessero dimezzarsi? Avremmo 80.000€ in azioni e 60.000€ di debito per un patrimonio netto di 20.000€. Il nostro patrimonio non si è solo dimezzato ma ha perso l’80% a causa del debito. Ma non è tutto. La banca dimezzerà il nostro fido e ci forzerà a vendere 30.000€ di azioni (margin call) per mantenere il rapporto del 60% tra importo prestato e azioni date in garanzia. Ancora una volta osserviamo la doppia natura dell’effetto leva: può amplificare notevolmente i guadagni ma anche le perdite.

ETF a effetto leva

Sono fondi indicizzati che comprendono azioni di società quotate in borsa o obbligazioni. La differenza con i normali ETF è che oltre al capitale degli investitori vengono utilizzati dei soldi presi in prestito. Così se compriamo 100.000€ di azioni di un comune ETF indicizzato all’indice S&P 500 avremo esattamente 100.000€ di azioni di società facenti parte di tale indice, mentre se compriamo 100.000€ di azioni di un ETF indicizzato allo stesso indice ma con effetto leva 3x avremo 300.000€ di azioni delle medesime società ma con 200.000€ presi in prestito. Questo genere di prestito viene in gran parte dei casi ricalibrato quotidianamente. In questo modo se l’ETF denominato QQQ indicizzato all’indice Nasdaq 100 aumenta in un giorno il suo valore del 1% il suo corrispondente ETF a effetto leva 3x denominato TQQQ aumenta il suo valore del 3% nella stessa giornata. Lo stesso vale in caso di perdita. Questo genere di strumento finanziario amplifica enormemente i guadagni in un periodo di crescita continua dell’indice di riferimento grazie all’effetto dell’interesse composito. Il problema è che se si ha un orizzonte d’investimento di lungo termine si andrà incontro a periodi prolungati di scarsa crescita o di perdite oltre ai periodi di crescita dell’indice. Nei periodi in cui l’indice di riferimento non dovesse crescere continuamente si verificherebbe il cosiddetto decadimento (decay). Per comprendere questo concetto supponiamo che un giorno l’indice Nasdaq 100 perda il 10% e il giorno dopo si apprezzi del 10%. Dato che il primo giorno era sceso a 90 al termine del secondo giorno il suo prezzo sarebbe il 99% di quello iniziale. L’ETF TQQQ, che ricordiamo ha effetto leva 3x, ha perso il 30% il primo giorno e guadagnato il 30% il secondo giorno. Il suo prezzo attuale è il 91% di quello iniziale. Come si è potuto vedere in periodi di forte volatilità nonostante l’indice principale potrebbe tendere comunque a tornare grossomodo allo stesso prezzo l’ETF a effetto leva avrebbe enormi perdite. Per questo motivo tale strumento è assolutamente sconsigliato per chi investe sul lungo periodo e non intende speculare sui movimenti del mercato di breve termine.

Conclusione

Per l’investitore che ha un orizzonte temporale lungo (requisito fondamentale di un investimento, altrimenti sarebbe più corretto parlare di speculazione) la leva finanziaria non è assolutamente necessaria. Personalmente ritengo che abbia senso solo in caso di un investimento immobiliare e a determinate condizioni imprescindibili (tasso fisso, rendimento adeguato e totale copertura delle rate del mutuo in caso di periodi di mancato fatturato). Concludiamo con una frase del celebre investitore Warren Buffett.

“La leva finanziaria è l’unico modo in cui una persona intelligente può finire in bancarotta. Se sei intelligente non ne hai bisogno, se sei uno stupido non dovresti utilizzarla.”

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